
La Festa dei vivi (che riflettono sulla morte)
Ottava edizione
Casa Cafausica, San Cesario di Lecce, 2 novembre 2017
Il boschetto di gnomoni e l’isola dei morti
Fuori dalla grande casa la luna piena illuminerà il parco.
Attraversiamo un piccolo bosco di tronchi, memori delle loro fronde verdi che muovevano in tutte le direzioni e che ora invece sono pali immobili, gnomoni che ci aiutano a seguire il perenne movimento di stelle e costellazioni e i loro disegni, analoghi alle innumerevoli forme del nostro immaginario mitologico.
Continuiamo, tutti insieme, il medesimo movimento circolare attorno ad un nucleo di natura e di senso che si è formato da poco, un’isola dei caduti dove la morte e la vita di alberi divelti si annunciano tra secche radici esposte e germinanti radici re-interrate.
Vi aspettiamo a partire da due ore prima del tramonto per onorare, come ogni anno, vivi e defunti, che per noi significa abbracciare il passato e appendersi al futuro, dove questo e quello si toccano al confine tra immaginazione e intenzione.
Chiediamo a tutti quelli che vorranno intervenire di attivare ancora, nella logica e nell’emotività condivisa de “lu cunsulu”, la tradizione di portare cibi già cucinati a consolare il dolore.
Da parte nostra cercheremo di offrire, a partire dai vari luoghi della Casa Cafausica, suggestioni e presenze, visioni e testi, musiche e voci le cui onde sonore si propagheranno, senza enfasi spettacolare, verso l’alto e verso il basso. Terra e cielo, mente e corpo di ciascuno.
— Emilio, Giancarlo, Luigi, Cesare, Luigi
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La Festa dei vivi (che riflettono sulla morte) è una iniziativa di Lu Cafausu, il gruppo di artisti (Emilio Fantin, Luigi Negro, Giancarlo Norese, Cesare Pietroiusti e Luigi Presicce) che, dal 2010, l’ha concepita e organizzata. Quest’anno la festa si svolgerà, a partire da due ore prima del tramonto del due novembre, negli interni e nel parco della Casa Cafausica a San Cesario di Lecce, sede della Fondazione Lac o Le Mon.
Per l’occasione potrebbe essere presentato il libro Qualche storia cafausica ovverosia Storie di un luogo immaginario che esiste per davvero, tradotto da Steve Piccolo.
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Lu Cafausu ha anche invitato amici che, in serata, proporranno diversi interventi:
Sara Alberani, curatrice del laboratorio “Arturo. Osservazione delle cose stellari” (Fondazione Lac o Le Mon, agosto 2017), La pratica dello gnomone notturno, lettura;
Luca Coclite, My House Is a Fallen Tree, video-installazione, monocanale, 3’46”, 2017;
Coro Lu Cafausu, Voci immobili, performance, 2017;
Donato Epiro, Musica Mediale, sound live set, 2017;
Alma Fantin, Onde in vita, poesia e violoncello;
Arianna Fantin, Ain’t no grave (Johnny Cash, Carla Bozulich), diario di un brano musicale;
Marcello Nitti, Paesaggio con alberi caduti, olio su tavola, 2017;
Laura Perrone, curatrice del progetto Omaggio ai Caduti (Fondazione Lac o Le Mon, luglio 2017), Cause e ragioni delle isole deserte, lettura di brani da un testo di Gilles Deleuze;
Luigi Presicce, Osservatorio Scrovegni, installazione, 2017.
nota: il 6 ottobre 2016 una tromba d’aria ha sradicato più di venti alberi dal terreno della Casa Cafausica. Molti di quegli alberi sono ancora lì, dove il vento li ha lasciati. Alcuni di loro hanno continuato a vivere.